Fili di trazione: la rete magica che sostituisce il lifting

la rete magica che sostituisce il lifting

Il peso del tempo che passa si solleva con un filo. Non ci credete? I fili di trazione in medicina estetica servono proprio a questo, ad armonizzare i tessuti e sollevare le zone colpite da cedimenti


Con il passare del tempo il tessuto connettivo del viso diventa più sottile e le fibre della pelle perdono la loro forza strutturale e la loro elasticità anche a causa della minore produzione di collagene. Proprio la mancanza di elasticità conduce a un progressivo cedimento dei contorni del viso e alla comparsa di solchi e rughe.

Fili di trazione: come sollevare il peso del tempo che passa. Parla l’esperto

I fili di trazione rappresentano una soluzione mini-invasiva che può risolvere il problema del cedimento dei tessuti con risultati molto soddisfacenti, senza ricorrere al bisturi e senza tempi di recupero.

Inoltre, la particolare composizione dei fili favorisce la produzione di nuovo collagene con un effetto di rinnovata elasticità e maggiore definizione dei contorni delle aree trattate senza alterare l’espressione naturale del viso.

Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo interpellato uno specialista, il dottor Luca Cravero, Chirurgo Plastico Estetico a Torino e segretario AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica)

Dottore, in cosa consiste il trattamento a base di fili di trazione?
«Il trattamento con i fili di trazione consiste nell’inserire nel piano sottocutaneo (sotto la pelle) dei fili chirurgici, opportunamente sagomati con il laser, che tirano verso l’alto i tessuti con un effetto comparabile a un vero mini lifting chirurgico».

Quali aree può trattare?
«Con i fili di trazione si possono trattare efficacemente il rilassamento del profilo mandibolare e il cedimento dell’area zigomatica, possono essere utilizzati anche per ridefinire il collo e per sollevare il sopracciglio, ma occorre una maggiore esperienza da parte del medico per ottenere un buon risultato».

Come viene effettuato? Si tratta di un intervento doloroso?
«Dopo aver effettuato un’accurata disinfezione si decide il tragitto in cui verranno collocati i fili di trazione, disegnandolo sul volto della/del paziente, si effettua una piccola anestesia locale (più o meno come quella del dentista) che rende il trattamento indolore o lievemente fastidioso, successivamente si introduce il filo di trazione mediante ago o mediante una piccola cannula smussa. Io preferisco la seconda opzione perché mi consente un trattamento senza alcun impatto sociale, cioè senza segni visibili. Una volta introdotto, tiro il filo quanto è necessario per ottenere il risultato desiderato. L’applicazione è piuttosto rapida: si effettua in ambulatorio nel corso di una singola seduta, al termine della quale si può tornare senza problemi alle proprie attività quotidiane. Inoltre, sono fatti di un materiale completamente riassorbibile dall’organismo quindi presentano scarsi o nulli effetti collaterali.».

Quale professionista può eseguire questo trattamento?
«Il trattamento è potenzialmente praticabile da chiunque abbia una laurea in medicina e chirurgia. Tuttavia, per esperienza personale e per essere stato docente in numerosi corsi sui fili di trazione, ritengo occorrano un’ottima conoscenza dell’anatomia del volto oltre a una buona manualità e sensibilità, per fare scorrere il filo nel piano corretto, in modo da non incorrere in effetti collaterali quali la visibilità del filo, irregolarità cutanee (perché si è stati troppo superficiali) o la scarsa trazione, spesso associata a sanguinamento (perché viceversa si è stati troppo profondi). In quest’ottica un chirurgo con la specialità in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, abituato ad effettuare veri lifting chirurgici è più facilitato, perché abituato a trattare i diversi piani anatomici del volto e del collo».

Ci sono limiti o controindicazioni?
«Non esistono controindicazioni specifiche all’uso dei fili di trazione, in quanto i fili sono prodotti con materiali inerti e utilizzati abitualmente in chirurgia. Esistono dei limiti all’utilizzo che vanno valutati con attenzione prima di procedere al trattamento e che dipendono dallo spessore/ quantità dei tessuti da trattare e da eventuali trattamenti precedenti. Ad esempio, è consigliabile introdurre i fili lontano da aree precedentemente trattate con filler permanenti, inoltre se la paziente ha molti tessuti in eccedenza occorre porre cautela nella scelta di quanto trazionare i fili stessi, in modo da non avere uno sgradevole accumulo di tessuto causato da un’eccessiva trazione».

Quanto costa il trattamento?
«Il trattamento ha costi variabili da 400 euro a 1.200 euro, nel caso dei fili riassorbibili, il trattamento con fili permanenti costa invece da 3.000 a 5.000 euro».

Che risultati aspettarsi?
«I fili di trazione, se correttamente eseguiti, hanno, da soli o eventualmente in combinazione con dei filler di sostegno, un effetto del tutto comparabile all’intervento chirurgico di minilifting del volto, con la sostanziale differenza che non hanno alcun downtown sociale, per cui la/il paziente può tornare immediatamente alla propria vita sociale/lavorativa senza alcun segno visibile».

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